Nel precedente capitolo Edo è arrivato a Nordkapp, il giorno del suo compleanno, ed è stata un’emozione unica.
Deve ancora realizzare di essere davvero li, ed aver esaudito il suo sogno e quello di molti moto-viaggiatori.
Scopriamo insieme come continua questo viaggio, perchè fino ad ora le emozioni sono state tante, ma sono destinate a continuare…
Le emozioni che regala Nordkapp
Ci siamo lasciati nel momento più toccante di questo viaggio, nel momento che in me ha suscitato le più forti emozioni.
Siamo a Nordkapp, l’arrivo è stato toccante, ma nulla rispetto a ciò che vivrò da lì a poco.
Amo definirlo un luogo magico, che mi ha regalato il privilegio di mostrarsi nel suo massimo splendore in una giornata limpida, senza nebbia o precipitazioni.
È il vento a farla da padrone, ma questo non rovina il panorama, anzi, grazie a lui le nuvole si trattengono all’orizzonte.
Dopo aver festeggiato con i presenti il mio compleanno con due piccole torte, tipo pan-brioche, rimediate al supermercato dell’ultimo centro abitato, scambiamo due parole con i presenti.
Vista la scarsissima affluenza di turisti dovuta alla pandemia in corso, che ci ha fatto trovare pressoché soli sotto il globo, decidiamo di provare l’esperienza di fermarci a dormire lì con le nostre tende.
Inutile raccontare le difficoltà nel montare le tende con un vento che tirava a terra le motociclette sul cavalletto laterale.
Terminata la bizzarra impresa, una volta ancorata la tenda con tutto lo scibile della nostra attrezzatura tra cavi tiranti e picchetti, la riempiamo delle nostre attrezzature e papà si mette all’interno prima che voli via.
La magia del cielo
Decido di attardarmi a chiacchierare con giovani viaggiatori anche loro giunti lì in sella alle loro moto, con cui condividiamo la stessa passione e la stessa fame di viaggiare e di scoprire il mondo.
Tra loro, il tedesco Dany e il connazionale Tony con cui avrò il piacere di condividere, qualche settimana dopo il rientro, qualche chilometro ed una notte in tenda in perfetto stile motoviaggio, in toscana.
Con Dany parliamo tanto da attardarci al punto che a dormire non ci andrò.
Lì la natura non è statica, non basta fare una fotografia e via.
La dinamicità del sole che non tramonta mai, ma accarezza l’orizzonte, crea colori bellissimi e rende la notte molto luminosa, per poi, pochi minuti dopo risorgere e dare spazio ad un alba spettacolare dalle sfumature infuocate.
I più fortunati possono qui ammirare lo splendore dell’aurora boreale nella stagione più propizia.
Presto si fa mattina, si alzano i miei compagni di viaggio.
I più fortunati son riusciti a schiacciare un pisolino, ma le facce non sono delle più risposate.
La storia di questo luogo
Mi godo gli ultimi momenti in questo luogo speciale e ne approfitto per visitare il museo che si trova all’interno della struttura ricettiva in loco che ha da poco aperto.
È molto interessante, racconta della storia di questo luogo, che sicuramente è risalente nel tempo, ma che ha conosciuto questa nuova connotazione come meta simbolica di viaggiatori su gomma da tutto il mondo non da molti anni.
Basti pensare che non è molto recente il collegamento stradale e del famoso Nordkapptunnelen, il tunnel scavato nella roccia.
Nella storia di questo luogo si registrano spedizioni navali, ma anche a piedi e con sci e cavalli; è così che il primo turista mai approdò lì, e fa ancora più piacere sapere che fu un italiano, il sacerdote di Ravenna Francesco Negri a compiere quest’impresa, dopo più di due anni di viaggio.
Egli scriveva nel suo diario di viaggio: “Eccomi ora sul promontorio di Capo Nord, il punto più estremo del Finnmark. Potrei anche dire che qui è la fine del mondo dato che nessun punto più a nord è abitato da persone. Qui alla fine del mondo finisce la mia curiosità, tornerò in Danimarca e -se dio vuole – tornerò in Italia, mia terra d’origine”.
Si riparte
Si è fatta l’ora di lasciare questo posto magico.
Si torna in sella alla moto e percorro i chilometri che mi separano dall’ultimo centro abitato con una paura tremenda dovuta al vento, che è molto forte, e che all’uscita di ogni curva mi sorprende in diverse direzioni.
Guidare in queste condizioni è piuttosto complicato.
La tappa di oggi non è affatto lunga, anzi, è stata intensa ma molto breve, perché ci fermeremo lì ad Honnisvag, il primo paesino dopo Nordkapp per dormire e per prepararci ad un rientro intenso.
Domani si concluderà l’esperienza norvegese e un nuovo paese ci aprirà le sue porte.
Recupero le ore di sonno in una Hytte, una casetta di legno riscaldata attrezzata con un letto, soluzione più congegnale per un motoviaggiatore rispetto ad un più costoso albergo.
Ho modo di incontrare e salutare la mia amica Miriam, che da Brescia ha raggiunto Nordkapp in sella alla sua Sparky, una Zero sr/s,e che mi ha fatto molto piacere incontrare nel giorno del mio compleanno.
Verso la Finlandia
La mattina seguente, ben riposato riparto verso la Finlandia.
È bene darci una mossa, da domani a causa della pandemia i confini finlandesi saranno serrati.
Che fortuna riuscire a passare giusto in tempo.
Una volta percorsi gli ultimi chilometri norvegesi, siamo giunti in Finlandia, cambia tutto, a partire dai panorami.
Siamo ancora oltre il circolo polare artico, ma in Finlandia si ripresenta una fitta vegetazione che non vedevamo da parecchi giorni.
Veniamo accolti anzitutto da un buon pasto consumato in una trattoria, a base di prodotti locali, provenienti dal lago lì vicino.
Mangio infatti pesce di lago con qualche verdura, decisamente meglio dei costosissimi hot-dog norvegesi che costituivano l’unica alternativa per il pranzo.
Siamo giunti ad Inari, dove la tappa di oggi si conclude.
Qui pernottiamo in un bel campeggio gestito da due signori anziani, creato nel prato della loro fattoria, molto carino.
Qui ho modo di ritrovare l’atmosfera di gruppo, grazie ad uno splendido braciere attorno cui ceniamo.
Successivamente ho la possibilità di provare la tipica sauna finlandese, scaldata da una stufa a legna che emana un profumo buonissimo, ad una temperatura di circa 90°c, un’esperienza da provare, che lì in loco ha tutto un altro sapore.
La mattina dopo smontiamo la tenda ancora bagnata dalla pioggia che ha da poco smesso, ha piovuto tutta la notte, è molto umido.
Ci rimettiamo in strada e ci fermiamo poco dopo ad un chiosco dove ci riscaldiamo e consumiamo una buona colazione.
La signora che lo gestisce prepara pankakes e uova fritte, con un caffè caldo e la colazione è presto fatta.
Continuiamo immersi nella fitta vegetazione delle foreste di abeti finlandesi; ci troviamo in Lapponia, i chilometri scorrono veloci in queste strade tutte dritte dove ad interrompere l’inesorabile corsa delle moto è solamente qualche renna che pascola in mezzo alla strada.
Il villaggio di Babbo Natale
Raggiungiamo Rovaniemi, celebre villaggio di babbo natale.
Qui il natale non si ferma mai, nemmeno ora che è agosto.
Contestualmente con il villaggio di Babbo Natale qui a Rovaniemi usciamo ufficialmente dal circolo polare artico, terra splendida che mai potrò dimenticare.
Il viaggio di ritorno da Nordkapp, però, continua, e la prossima meta è una città che sognavo fin da bambino grazie al BestSeller di Marko Leino…ma questo, lo vedremo nel prossimo capitolo…
Le emozioni non finiscono qui…Quale sarà la città in questione?
Il viaggio di Edo continua, l’emozione di aver visto Nordkapp è tantissima, ma lo attendono ancora altre città stupende e…..qualche problema con la moto…
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Narrazione del viaggio di Edoardo Faliero
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Complimenti Edoardo …bravissimo a descrivere sia i luoghi che i moti dell’animo. Bravo
Riesci ad emozionarmi sempre……🥰
Quando si legge il tuo articolo, pur non avendo partecipato al viaggio, è quasi come se lo vivessi ugualmente. Bravissimo, sempre tanti complimenti!